VITTORIA AGANOOR
Villa Moliterno
(1901)
*
Villa Moliterno
(Quisisana)
Alla Principessa di Tricase
Una dimora che ai convegni eletta
certo avriano le Grazie, e, accanto, i lieti
trionfi delle palme, intorno avvinte
dalla glicine in fiore, e i cedri insigni
del Libano, e i metallici fulgori
delle magnolie.
Molli prati e vivide
famiglie di verbene in mezzo al fresco
idillio d'ombre, finché poi non s'apre
libero, a pie' della ridente china,
il velario magnifico del verde
sulla gloria del mare.
Ali di candide
paranze vanno per l'azzurro, e insieme
passano con veloce ala i ricordi,
passano le veloci ombre dei sogni.
Certo non mai la dolce estasi il core
mio scorderà, della bellezza eterna
finché s'accenda.
Minaccioso in fondo
fuma il vulcano, ma da presso io sento
fremere un lor segreto inno le rose
alla gioia fuggente, e l'aria intorno
susurrarmi: - "Non vedi? il giorno è breve;
augurio del domani avida accogli
per entro la rapita anima il vivo
balsamo di quest'ora".
Ecco si sfoglia
una rosa, e laggiù distende i veli
mesti il tramonto per le rive e i porti,
mentre immutata, del silente golfo
sovra il tremulo specchio, al cielo incontro
del Vesuvio l'estrema erta sfavilla.
(Da: V. Aganoor, Poesie complete a cura e con introduzione di L. Grilli, III ed., Firenze, Le Monnier, 1927, pp. 228-229. Per il commento, l'inquadramento e i riferimenti bibliografici relativi al passo riportato, cfr., tra gli Studi della sez. Letteratura e Territorio, G. CENTONZE, Vittoria Aganoor a Castellammare)
(Fine)
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